Sei un cantante lirico professionista? Sei nel posto giusto!​

  • Rientri nei cantanti con Partita IVA a regime forfetario che dal 1° gennaio 2022 forse dovranno emettere fatture elettroniche?
  • Devi emettere una fattura ma non riesci a far combaciare le voci della fattura proforma che ti ha inviato il teatro?

Abbiamo la soluzione perfetta per te, leggi le informazioni di seguito e se hai dubbi contattaci tramite questo modulo o chiamaci al numero +39 06 92936963

Cosa è cambiato dal 1° gennaio 2019?

Dal 1° gennaio 2019, in ottemperanza al Decreto fiscale 2019, tutti i professionisti dotati di Partita IVA hanno dovuto di un sistema di invio e ricezione di fatture elettroniche. (attenzione: non di fatture digitali, cioè generate attraverso un computer o un programma di videoscrittura, ma di un documento fiscale da inviare a SDI, Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, in formato XML). È richiesta inoltre la conservazione per 5 anni del documento fiscale elettronico secondo lo standard ISO/IEC:27001.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2022?

Come potrai aver letto nel nostro articolo a riguardo, l’Italia ha richiesto all’UE di prorogare l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024, e di estenderlo ai forfettari e agli altri soggetti finora esonerati. Dal 1° gennaio 2022 perciò, è possibile che tutti i cantanti titolari di partita IVA si debbano dotare di un sistema di fatturazione elettronica, ed è quindi bene farsi trovare preparati.

E’ possibile fare tutto in proprio?

Premettiamo che sì, è possibile effettuare la gestione in proprio delle fatture elettroniche qualora si abbiano le competenze tecniche e i requisiti di legge previsti (e in fondo a questa pagina puoi trovare una breve guida sulla fatturazione elettronica per le partite IVA a regime forfettario)

Sul mercato ci sono varie soluzioni che possono fungere da tramite con SDI per la gestione delle fatture elettroniche, con il più ampio ventaglio di fasce di prezzo. Noi consigliamo Fatture in Cloud.

Non è richiesta una particolare competenza se non la minima conoscenza di termini quali: imponibile, IVA, ritenuta IRPEF, ritenuta exENPALS e split payment.

Per la complessità della procedura però, sconsigliamo al professionista di gestire da solo tale sistema.

 

Cosa fa ArtsCom a differenza di altri?

ArtsCom, nata con l’intento di semplificare la vita dell’artista, ha creato meOpera, un portale di servizi pensati appositamente per i cantanti lirici, che ha al suo interno un sistema di Gestione delle fatture: il servizio è fruibile sia da computer che da dispositivo mobile. Attraverso una semplice schermata web, si possono gestire i propri contratti e le relative fatture senza avere particolari competenze, infatti, basterà inserire il nome dell’organizzatore (teatro, festival, associazione, etc.), il periodo di impegno (data inizio e fine) e il cachet per poter creare la fattura con un semplice click!

Ma non finisce qui, perché gli altri sistemi di gestione delle fatture, oltre a non essere specifici per gli artisti lirici, non seguono tutto il percorso della fattura, ivi compreso il contatto con l’ufficio amministrativo del teatro, ma si fermano al semplice invio. ArtsCom non lascia soli i suoi clienti: comunica con il teatro per garantire al cliente il più breve lasso di tempo fra l’invio della fattura e la ricezione del compenso dovuto.

Basterà sottoscrivere un abbonamento e acquistare un pacchetto di fatture direttamente dal sito tramite sistemi di pagamento sicuri (Paypal, Banca Sella o Carta di credito).

Una volta acquistato il numero di fatture necessario (sarà possibile acquistarne di ulteriori al bisogno) attraverso la schermata relativa, si potrà inviare il documento fiscale elettronico (i dati dell’ente organizzatore saranno caricati in automatico dal sistema, senza doverli reperire!) e controllare lo stato dell’invio e il suo esito (fattura approvata o rifiutata). In caso venga approvata, ArtsCom, tramite opportuna delega, monitorerà l’andamento del pagamento in collaborazione con il cliente stesso. In caso venga respinta, verranno modificati i dati per permettere il nuovo inoltro della fattura elettronica corretta.

meOpera offre anche molti altri strumenti di gestione ed è in continua evoluzione (nel corrente sviluppo di nuove funzioni c’è anche quella di emettere fatture elettroniche comprese nel prezzo dell’abbonamento mensile!).

 

Ma come funzionano attualmente le fatture per le partite IVA a regime forfettario?

Vediamo insieme di descrivere tutte le voci che devono essere presenti:

1. DATI EMETTITORE: innanzitutto il documento fiscale deve riportare i dati di chi emette la fattura e devono essere presenti: Cognome e Nome, Indirizzo completo di Residenza fiscale, numero di Partita IVA, i contatti fra cui telefono, email e PEC, se disponibile ma consiglio caldamente di averne una);

2. PROGRESSIVO E DATA EMISSIONE: poi (importantissimo) deve riportare il numero progressivo delle fatture emesse nell’anno corrente (ogni anno il numero delle fatture si resetta a 1) e la data di emissione della fattura;

3. DATI DEL DESTINATARIO: vanno riportati i dati completi della persona o organizzazione o Ente al quale è indirizzata la fattura e mi raccomando attenzione all’intestazione perché ad esempio per il Teatro Verdi di Pisa si deve mettere come intestatario Fondazione Teatro di Pisa; indicare quindi anche qui indirizzo completo, Partita IVA e Codice fiscale (se non presente inserire la dicitura “Partita IVA e Codice Fiscale” utilizzando lo stesso numero) e i recapiti.
ATTENZIONE: per gli Enti vige già l’obbligo di emissione di fattura elettronica pertanto ci sarà bisogno di avere sotto mano Codice Destinatario e Codice Univoco Ufficio dell’Ente;

4. MODALITÀ DI PAGAMENTO: qui vanno riportati i dati per venire pagati, in genere il codice IBAN; consiglio di mettere anche la dicitura “Tipologia pagamento: bonifico” e riportare il Nome della Banca, agenzia e città;

5. DESCRIZIONE: qui va inserito il testo che riguarda l’attività svolta per il Destinatario (ad esempio “Produzione Aida dal 31/05/2014 al 18/06/2014);

6. GIORNI LAVORATIVI: questo è un dato importantissimo e spesso omesso che permette di calcolare le ritenute (detrazioni al totale che vi devono dare per intenderci) aggiuntive fra cui il Contributo integrativo e il Contributo solidarietà che sono obbligatori e l’omissione di tali contributi comporta multe salate a carico dell’emettitore della fattura, quindi tu;

7. IMPONIBILE: è la cifra che l’Organizzatore vi ha “promesso” nel contratto alla quale vanno applicate le maggiorazioni dell’IVA al 10% per gli artisti (ma non nel caso del forfettario per il quale regime l’IVA non viene inserita);

8. TRATTENUTE: qui vanno riportate, sottraendole all’imponibile, le trattenute dell’exEnpals (9,19% dell’imponibile), il Contributo integrativo e il Contributo solidarietà; questi ultimi due non sono di facile calcolo per il quale rimandiamo alle circolari dell’INPS (ad esempio il sistema meOpera calcola in automatico); è importante precisare che per poter calcolare correttamente questi due ultimi contributi, bisogna sapere esattamente quanto si è guadagnato l’anno precedente, motivo per cui alcune volte le amministrazioni vi chiamano o vi fanno compilare un modulo riportante il fatturato dell’anno precedente e anche qui, mi raccomando, non barate: dite esattamente quanto è!

9. RITENUTE IRPEF: per il Regime forfettario non prevede il “pagamento” delle ritenute IRPEF che per il regime ordinario sono ad oggi che scrivo questo articolo, del 20%;

10. NETTO A PAGARE: fatti tutti i calcoli, qui ci sarà la cifra che l’Organizzatore vi dovrà bonificare.

11. SCADENZA FATTURA: è richiesto di inserire anche entro quando la fattura dovrà essere saldata;

12. DEFINIZIONI IN CALCE: le fatture devono tutte riportare voci che riportino le leggi come di seguito indicato a titolo di esempio:

a. Non soggetto a IVA – Nuovo regime forfettario contr. minimi 2015 Art. 1, C. 54-89, L. 190/2014 non soggetta ad IVA né a ritenuta ai sensi dell’Art. 1, c. 67, L. 190/2015

b. Operazione effettuata ai sensi dell’art.1, commi da 54 a 89, della Legge 190/2014 così come modificato dalla Legge n. 208/2015. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’art. 1, comma 67 della Legge 190/2014.

13. BOLLO: per ogni fattura emessa che superi i 77 euro c’è l’obbligo di apporre la marca da bollo da 2 euro e questa può essere apposta in due modi:

a. fisicamente sulla stampa della fattura N.B.: il bollo deve essere emesso lo stesso giorno della fattura!

b. in maniera virtuale, pagando un modello F24 l’anno successivo; per poter accedere a questa modalità, la fattura dovrà riportare una dicitura simile a questa: Imposta di Bollo assolta in modalità telematica ai sensi dell’art.6 del D.M. 17/06/2014

14. CONSENSO ALL’UTILIZZO DEI DATI: per essere sicuri che la fattura venga accolta e gestita correttamente, è meglio mettere alla fine della fattura una frase del tipo: Autorizzo al trattamento dei dati presenti in questo documento perché vengano gestiti in ottemperanza dei D.lgs. 196/2003 e 679/2016 relativi al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali.

Eccone un esempio nell’immagine qui di fianco.

 

Per qualsiasi dubbio a riguardo contattaci tramite questo modulo o chiamaci al numero +39 06 92936963, saremo felici di aiutarti.